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Nell'ex cotonificio nasce la casa del futuro

di Sandro Mangiaterra

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15 gennaio 2010

Dall'archeologia industriale all'innovazione tecnologica. Un secolo di storia, di sviluppo del territorio, di tradizione produttiva, racchiuso in una fabbrica-simbolo. Che cambierà pelle, ma tornerà a vivere. Solo che al posto dei grandi macchinari per anni in funzione notte e giorno, ci saranno un parco scientifico e un incubatore d'imprese.

È il progetto Como Next, che sta prendendo forma a Lomazzo, in quel triangolo tra Alto Milanese, Basso Varesotto e Brianza Comasca dove si è sviluppata ed è cresciuta l'industria tessile italiana. E tutto nasce proprio dal megarecupero di un ex cotonificio di fine Ottocento, il Somaini, nel pieno centro di Lomazzo, a due passi dalla stazione delle Ferrovie Nord. Un enorme edificio dall'architettura tipica, in cotto, con spazi maestosi e straordinarie vetrate, ormai abbandonato e destinato al degrado. Che fare? Abbatterlo e rendere disponibile l'area a interventi (e speculazioni) immobiliari? Como Next (Nuove energie x il territorio), società controllata da Sviluppo Como (50% Camera di commercio, 45% diviso tra Intesa-Sanpaolo, Credito Valtellinese e banche di credito cooperativo, il restante 5% nelle mani delle associazioni di categoria comasche), ha avuto l'idea del parco scientifico-tecnologico. Con tenacia è andata avanti, d'intesa con l'amministrazione comunale, superando ogni difficoltà burocratica, dall'acquisizione dell'area al varo del Piano integrato d'intervento. Risultato: in primavera verrà ultimato il primo lotto di lavori e le aziende potranno cominciare a entrare.

Un investimento di 17 milioni di euro: 5 messi da Sviluppo Como, 5 dalla Fondazione Cariplo guidata dal comasco Giuseppe Guzzetti (il singolo finanziamento più alto mai erogato), 7 reperiti attraverso l'indebitamento bancario. Su un'area complessiva di 70mila metri quadrati, 22mila saranno destinati a uffici, laboratori, servizi comuni, sale riunioni. Con l'aggiunta di un auditorium da cento posti. «Una ristrutturazione estremamente rispettosa - assicura Ado Franchini, docente di progettazione al Politecnico di Milano, l'architetto artefice del nuovo volto del cotonificio Somaini - L'intera struttura, comprese le facciate e la ciminiera, rimarranno invariate. Invece, abbiamo ripensato gli interni per creare spazi variabili da 70 a 200 metri quadrati. Nello stesso tempo, però, sono state mantenute alcune caratteristiche originali, come la grande navata centrale. Sul tetto, infine, verranno installati pannelli fotovoltaici in grado di generare circa la metà del fabbisogno energetico».

Il progetto Next si articola in tre lotti. Nella costruzione principale, a tre piani più un interrato, saranno ricavati una settantina di uffici e laboratori più tutti i servizi. Nell'ex scalo merci sorgerà l'incubatore di start up. Un terzo edificio potrà ospitare un'altra trentina di imprese. In totale, nel rinato Somaini potranno trovare sede oltre cento aziende hi-tech, per un potenziale occupazionale di 700-800 giovani manager e ricercatori. E anche se il parco scientifico-tecnologico di Lomazzo non vuole essere monotematico e specializzato in un unico settore, avrà un suo preciso filo conduttore: il sistema dell'abitare.

«Vogliamo creare una continuità con la storia del territorio e la sua tradizione produttiva - spiega Giorgio Carcano, già numero uno degli industriali comaschi e oggi presidente di Como Next - Per cominciare il tessile, che deve superare la crisi puntando sulle nuove fibre, i tessuti ad alte prestazioni, le nanotecnologie, i brevetti per controllare la filiera e per l'anticontraffazione. Poi il legno-arredo, che deve evolversi grazie ai materiali ecocompatibili e andare sempre più nella direzione del risparmio energetico, del benessere, della domotica». Non a caso Como Next è capofila del programma regionale Driade-Dafne «Sistemi per un abitare sicuro, accessibile e sostenibile», al quale partecipano 94 tra piccole e medie imprese, enti pubblici e associazioni di categoria. Tra le tematiche coinvolte: saune e piscine, arredi per bambini, sensori e reti wireless, scale e sistemi di elevazione, videosorveglianza, materiali specifici (vernici e collanti), Ict connesso alla progettazione di ambienti.

«Si parla sempre di innovazione - dice Carcano - Beh, questa è una risposta concreta. Ora dobbiamo calamitare l'attenzione della piccola e media impresa. E, principalmente, fare rete, coinvolgendo l'università». Gli sguardi sono puntati sul Politecnico, che tra l'altro a Como ha una sede distaccata. Ma non basta: Lomazzo e Next potrebbero diventare la sede ufficiale di tutte le sue start-up.

15 gennaio 2010
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